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La ballata del Re dei Mendicanti di Jean Richepin




Jean Richepin fu un poeta, romanziere e drammaturgo francese. Raggiunse i migliori risultati con le opere drammatiche mentre le sue poesie, soprattutto la raccolta Chanson des gueux, grazie alla quale raggiunse una discreta fama, per via del linguaggio, gli costarono un'ammenda pecunaria e un mese di carcere per oltraggio al pudore. 
La raccolta Chanson des gueux (l'edizione del 1881 stampata da Maurice Dreyfous) è accompagnata da un interessante glossario dei termini non ordinari ripresi dall'argot popolare (Glossaire Argotique) senza il quale la traduzione della poesia La ballata del Re dei Mendicanti non sarebbe stata possibile.



La ballata del Re dei Mendicanti

Venite a me, straccioni,
derelitti, suonator di cornamusa,
fannulloni, parassiti, delinquenti, meretrici,
E mocciosi, e mocciosette,
ammasso di uomini coi pantaloni alle caviglie,
razza d’indipendenti irosi!
Sono anch’io di questo paese:
Il poeta è il Re dei Mendicanti.

Voi che il vento del mattino
che la pioggia più sferzante,
che i gendarmi, i mastini,
i pestaggi, le febbri, la scarsità di cibo
prendete sempre per inezie,
voi il cui abito leggero e lercio
 sembra fatto di vecchi giornali,
Il poeta è il Re dei Mendicanti.
 
Voi che il sole caldo ha arrossato,
scemi del villaggio dalla pelle screpolata
che somiglia all’oro del pane gratinato,
servette di riccioli la vostra fronte è piena,
bimbette nude e senza camicette,
vecchi con l’occhio cavato, il naso rugoso
e il mento a schiaccianoci,
il poeta è il Re dei Mendicanti.


Oh Mendicanti, sudditi miei, uomini e donne,
io sarò il vostro capofuoco.
Vivrai, mondo d’inerti!
Il poeta è il Re dei Mendicanti.

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