Il
nome, poco noto, di Camille Mauclair l'ho conosciuto leggendo uno
scritto su Grazia Deledda che, giovanissima, già lo traduceva nella
sua isolatissima Sardegna.
La
mia principale fonte è stata l'antologia Poètes
d'ajourd'hui compilata
da Ad. Van Bever e Paul Léautaud agli inizi del novecento.
Camille
Mauclair, parigino e figlio di parigini, nacque nel 1872 e morì nel
1945. La sua fu una attività poliedrica di cui la poesia non fu
probabilmente l'interesse principale anche se, escludendo un saggio
di critica morale, esordì proprio con una raccolta di poesie,
Sonatines d'automne,
del 1893. A questa fece seguire pubblicazioni tra le più disparate:
versi, romanzi, racconti, critica letteraria, critica d'arte,
sociale, politica, teatrale e persino conferenze e studi sulla
metafisica.
Fu
un allievo di Mallarmé e tra i migliori critici e storici del
simbolismo. Particolarmente controversi furono gli anni
dell'occupazione tedesca durante i quali collaborò con il governo di
Vichy e prese posizioni pro-tedesche.
Portrait de Camille Mauclair par Félix Valloton paru dans Le Livre des masques de Remy de Gourmont (vol. II, 1898). |
Oggi
è ricordato più come critico che come poeta, di lui si ricordano
biografie come quella di Fragonard o di Schumann; del resto l'arte
figurativa e la musica furono, forse, i suoi maggiori campi di
interesse. Fu molto vicino agli ambienti impressionisti, seppure non
mancò di criticare certe avanguardie come il fauvisme,
e
altrettanto vicino
agli ambienti musicali. Diversi autori musicarono le sue opere;
Ernest Chausson ad esempio, che aveva già musicato molte opere di
Maeterlinck (di cui Mauclair mise in scena per la prima volta in
Francia un opera nel teatro da lui fondato con Paul Fort) e
Charles Bordes che musicò Mes
cheveux dorment sur mon front, unica
delle poesie che ho tradotto a non essere inclusa nell'antologia di
Van Bever e Léautaud.
Dei
versi di Mauclair non ho individuato edizioni italiane pertanto le
traduzioni, piuttosto affrettate, sono mie. Ho cercato di mantenere
una buona resa del senso poetico rinunciando, forzatamente, alla
musicalità, alla metrica nonché alle rime che del resto possono
essere apprezzate nella versione originale per la quale rimando alla
fonte sopra citata e liberamente consultabile ( Link a Poètes d'ajourd'hui )
Bibliografia delle raccolte poetiche di Camille Mauclair
1894 - Sonatines d’automne
1904 - Le Sang parle
1926 - Émotions chantées
ANTOLOGIA POETICA
Il sole disteso...
Il sole disteso
nel pomeriggio smorto
ingiallisce i
vecchi mobili di noce;
ah! come ci si
annoia
a certa luce
malsana.
Non le amammo mai,
queste piccolezze
dell'esterno;
facemmo a noi
stessi da decoro,
e le nostre
spudoratezze ballano all'orientale.
Il ballo delle
incertezze
ecco deve ancora
cominciare:
quindi non avremo
mai tranquillità,
quindi non saremo
mai d'accordo?
Vorremmo sapere il
motivo delle cose
per sentirle più
vicine:
lamentarci che non
succede mai niente,
e non sono forse
queste le nevrosi?
Si contempla, ci
si annoia,
non tendiamo a
nulla, ogni cosa è già stata compiuta:
poi quando tutto
sembra essersi rovinato,
ci si ritrova
l'anima piena di pioggia.
Si dovrebbe
pertanto su questo versante
mettere un po'
d'ordine, oppure di follia:
perché infine
pensate che ci sia il vino e poi la feccia
o le carezze a
consolarci?
(Sonatines
d'automne)
Non so perché...
Non so perché
non abbiamo scelto
la nostra vita
ci sdovrebbe
essere qualche desiderio
nell'anima di
qualche sovrano.
Cosa ci importa,
di un destino o di
un altro?
Dio mio, quanto è
misero il nostro,
se questo vento
d'autunno ci trascina!
Cosa potevamo
farci
se ci toccò il
meno pietoso?
Sarebbe dovuto
toccare al tavolo
di qualcuno in
questa strana faccenda.
Destino rado e
lunatico,
destino a vuoto,
in disputa, e sempre uguale:
Perché l'abbiamo
fatto?
Avremmo potuto
essere altre cose.
(Sonatines
d'automne)
Le mani lente sotto la lampada...
Le mani lente
sotto la lampada
giocando con i
riflessi
intrecciano
invisibili ghirlande
di fantasticherie
e di rimpianti.
Il merletto delle
ricamatrici
fa altrettanto con
l'anime loro
e scioglie una
trama fortunata
in fiorellini
d'inquieto. [ ndt= souci sta sia per inquietudine che per
calendula]
Verso una finestra
addormentata
sotto la luna in
un limpido giardino
volteggiano mani
affettuose
sotto la lampada
fiorita,
e la loro fragile
volontà
intreccia in un
gioco improvvisamente tragico
i fili di
antichissimi destini
sulle proprie
unghie ironiche.
(Sonatines
d'automne)
Una dolcezza...
Una dolcezza e poi
una lentezza
e poi un gesto
carezzevole che discende
sull'umidore
della mia fronte,
è la vostra mano
posata sulla mia tristezza.
Una melodia
fiorita,
e poi una
nostalgia inappagata,
una melodia mai
abbastanza dolorosa,
sulle fibre del
mio cuore triste
la vostra voce
posata come un uccello.
Un brillio di
pietre preziose
sul fondo di un
lago freddo e chiaro,
un'ametista che
s'illumina
al riflesso dei
miei occhi cupi,
la vostra pupilla
sulla mia...
Ma la vostra bocca
di sangue e tramonto
sulla mia bocca di
tramonto e di sangue
ah! e l'animo
vostro intero
sul mia posato
come un crisantemo.
(Sonatines
d'automne)
Mi hanno abbozzato stasera
Mi hanno abbozzato
stasera
mani allegre
che prendono il
mio cuore
con lentezza
e la fronte tanto
fragile e puerile
che il desiderio
del pianto
trema lungo le mie
ciglia.
Ma c'è tanto
silenzio
che non oso
piangere,
ma c'è pure tanto
sonno
che non oso
sognare,
signori! c'è
tanta magnificenza
che non oso
esistere!
Sono acqua
stagnante,
foglio lasciato
al vento che
d'ottobre piange capelli d'oro,
triste di cigni e
di tutte le rose.
(Sonatines
d'automne)
Presenze
Le ho viste quelle
donne andare
leggere al tramonto
e le loro immagini
disfarsi
nella sera vaga
profonda.
Poi le loro voci
sono morte,
e tempo dopo sulle
soglie
i loro ricordi,
sulle porte
dormono sbiadite
con le foglie.
Quindi un povero,
per dormire,
leggerà fogli
d'oro
tu sdraiati,
ricordo,
su questa memoria
e dormi.
E prendili sul tuo
seno
per aver caldo
ancora sotto di loro,
affinché il loro
profumo
ti resti nel cuore
e tra le mani.
(Le sang parle)
Sulla mia fronte i mie capelli
dormono
Sulla mia fronte i mie capelli dormono,
la luce che avevo negli occhi si è
spenta,
mai più le mie labbra parleranno:
Sulla mia fronte i mie capelli dormono,
Se ne stanno distesi sulla mia fronte
bianca
come spighe nei campi
i loro mietitori furono i miei amanti
Belle giornate calde di mietitura,
la falciatura è stata fata da tempo:
lo spigolatore della sera, sui campi
vanamente esita e continua a rigirare.
Spigolatore, spigolatore, si è fatto
tardi
cerca altrove il pane della speranza!
Il bel falciatore è andato altrove,
se ne è andato il cuore in festa,
verso altre messi non ancora mietute.
Sulla mia fronte i mie capelli dormono,
germogieranno in terra
quando la mia anima sarà disfatta
germoglieranno a morte:
spigolatore, va via, i miei capelli
biondi
da soli sulla mia fronte dormono!
(Le sang parle)
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